Agrofauna

Reintroduzione della Lepre italica all’Isola d’Elba

La Lepre Italica (Lepus corsicanus de Winton, 1989)

Si tratta di un lagomorfo appartenente ad genere Lepus, originariamente diffusa in tutta la in Italia centro – meridionale, in Sicilia e in Corsica. Oggi giorno la sua distribuzione è frammentata nella penisola, e più uniforme in Sicilia e in Corsica.

Nell’aspetto è simile alla Lepre europea (Lepus europaeus) ma più leggera e slanciata. Presenta una colorazione più grigiastra della pelliccia con sfumature bruno – rossastre su dorso e cosce. La separazione tra il ventre, di colore bianco, e i fianchi è netta.

Lepre italica ripresa con fototrappola – Monte Perone

Il Progetto

Il Progetto di “Monitoraggio di alcuni individui di Lepre italica (Lepus corsicanus) nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano”, ha previsto il monitoraggio di soggetti reintrodotti mediante l’uso di tecniche di radiotracking, fototrappolaggio e censimenti notturni. Lo scopo, come previsto dal Piano d’Azione Nazionale per la Lepre Italica (Trocchi & Riga, 2001), era di ricreare una popolazione naturale di Lepre italica nel suo areale storico ed approfondire gli aspetti ecologici ed etologici dopo l’immissione in natura.

All’isola d’Elba, all’interno del Parco Nazionale dell’arcipelago Toscano, in quanto areale storico della specie, sono stati individuati due siti di immissione, scelti in base al modello di idoneità ambientale ed allo studio di
fattibilità, elaborato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

Il primo rilascio, avvenuto nel 2015, è stato effettuato sul Monte Calamita; i successivi rilasci, avvenuti dal 2016 al 2018, sono stati effettuati sul Monte Perone.

La scelta di effettuare le successive reintroduzioni in un’area diversa da quella scelta per il primo rilascio, è stata dettata dall’esperienza maturata e dai risultati del primo anno di progetto che ha visto il decesso di tutti i soggetti monitorati.

Soggetti immessi

Gli animali immessi, geneticamente affini, provenivano da due centri faunistici distinti, che differiscono sia per la tecnica di allevamento adottata che per la caratterizzazione geografica e climatica: Centro Faunistico di Bieri e Centro Faunistico di Marturanum.

Complessivamente sono stati immessi 57 soggetti, di cui 38 muniti di radiocollate VHF e 4 di collare GPS.

N. 15 soggetti, tutti provenienti dal Centro faunistico di Bieri, sono stati rilasciati presso il Monte Calamita (2015). Sul Monte Perone (2016-2018) invece, in sei immissioni diistinte, sono stati rilasciati 42 soggetti , di cui 10 provenienti dal Centro di Marturanum ed i rimanenti 32 dal Centro di Bieri.

Immissione presso il Monte Perone

Monitoraggio

Dopo l’immissione, le lepri sono state monitorate al fine di valutare la sopravvivenza oltreché valutarne il comportamento in natura. Durante questa fase sono state applicate tecniche di monitoraggio diretto, al fine di acquisire la posizione dell’animale, che indiretto:
Radiotracking
• Monitoraggio mediante radiocollari con tecnologia GPS
Fototrappolaggio opportunistico che con il Random Encounter Model
• Censimenti notturni

Soggetto di Lepre Italica immesso presso il Monte Perone con radiocollare

Analisi dati e risultati

Analisi della sopravvivenza:

Complessivamente nell’arco del triennio del progetto sono deceduti 28 soggetti dei 43 monitorati (65%) e le curve di sopravvivenza sono state calcolate con il metodo Kaplan Meier. Presso il Monte Calamita la sopravvivenza è stato pari a 0 %, mentre sul Monte Perone la sopravvivenza media tra le varie sessioni di rilascio è stata pari al 34%.

Analisi delle cause di mortalità:

Causa fine monitoraggioMonte CalamitaMonte PeroneTotale
Fine monitoraggio0%45%35%
Ignota60%31%37%
Segni alimentazione / predazione10%21%18%
Bracconaggio20%0%5%
Altro10%3%5%

Stima ed analisi degli Home range e del comportamento spaziale

Mediante il metodo Kernel al 95%, sono stati stimati gli home range di n. 32 soggetti. Sono stati valutati gli home range nei 30 giorni (media 24,75 ha) e 150 giorni successivi all’immissione (media 25,05 ha), gli home range stagionali e relativi alle fasi giornaliere (notte e giorno). Sono state analizzate statisticamente, mediante l’applicazione dell’ U test di Mann Whitney, le dimensioni degli stessi e mediante l’indice derivato dal Minta Index modificato è stata valutata l’area di sovrapposizione degli home range stagionali e delle varie fasi giornaliere.

Analisi degli spostamenti

Grazie al monitoraggio con il collare GPS, che rileva più fix giornalieti e a orari prefissati, è stato possibile effettuare un analisi degli spostamenti. E’ stato possibile cofermare che la Lepre italica ed è attiva e mantiene comportamenti sociali e si dedica alla ricerca di cibo principalmente tra il tramonto e l’alba mentre durante il giorno è relativamente inattiva ed occupa aree di vegetazione più fitta.

Fototrappolaggio

Il fototrappolaggio opportunisitco ha permesso di valutare la fauna presente nei due siti di immissio e la pressione antropica, che è risultata essere maggiore sul Monte Calamita.

Presso il Monte Perone è stata effettuata unasessione di fototrappolaggio con il metodo Random, Random Encounter Model, che ha permesso di definire l’areale di distribuzione delle lepri.

Censimento notturno

In totale sono stati effettuati n. 7 censimenti notturni su transetti prestabiliti mediante l’utilizzo di fari alogeni ad alta luminosità.

Conclusioni

Alla conclusione del progetto presso il Monte Perone, risultavano essere in vita con certezza ancora 3 soggetti (2 femmine e 1 maschio). Nel medesimo sito, 13 soggetti potrebbero essere stati ancora in vita, in quanto il loro monitoraggio è cessato a causa dell’esaurimento delle batterie dei collari o perché è stato attivato il
drop – off.

Gli home range degli individui non presentano differenze significative tra individui di sesso opposto o provenienti da allevamenti differenti, e nemmeno le variabili ambientali legate al sito di immissione hanno influenzato significativamente il comportamento spaziale degli animali. L’unica differenza statisticamente significativa è stata riscontrata tra le dimensioni degli home range primaverili ed autunnali; differenza da attribuire, con molta probabilità ad un comportamento di carattere esplorativo in quanto, la maggiore dimensione dell’area esplorata nel periodo primaverile corrisponde con la fase post reintroduzione e dunque alla fase adattiva dei soggetti. Il comportamento sembra essere confermato anche da una maggiore percentuale di sovrapposizione media tra le aree estive ed autunnali (68,10%) rispetto a quella riscontrata tra quelle primaverili ed estive (56,10%). Gli animali tendono in linea generale a sfruttare le medesime aree per soddisfare tutte le loro esigenze etologiche, infatti la sovrapposizione tra gli home range diurni e notturni è risultata essere mediamente molto elevata (82,22%).


Il fototrappolaggio, oltre all’osservazione dei soggetti immessi, ha permesso di effettuare una valutazione dell’area di studio, della sua fauna e della pressione antropica ed il metodo random ha anche permesso di valutare la distribuzione delle lepri nell’area di studio, che risulta essere uniforme sul territorio monitorato.
Il monitoraggio mediante censimenti notturni è risultato poco proficuo a causa della ridotta superficie illuminabile vista la presenza di vegetazione densa.


Alla luce dei risultati ottenuti e dall’analisi dei dati di sopravvivenza, vi sono delle possibilità che si sia ricreata una popolazione di Lepre italica presso il Monte Perone, anche se non è possibile affermare con certezza che la popolazione reintrodotta presso monte Perone sia stabile ed in grado di auto sostenersi.


Fondamentale sembrerebbe essere quindi la scelta del sito di immissione. Fondamentale è duenque una sessione preliminare di fototrappolaggio mediante il metodo random in modo da poter effettuare una valutazione sulla fauna selvatica presente, della pressione antropica e la presenza eventuale di cani vaganti.

Pubblicazioni a convegni o seminari

Tesi prodotte

  • Mencarelli C. (2016). Tesi di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali (LM – 86) – Università degli Studi di Pisa – Dipartimento di Scienze Veterinarie. Strategie di conservazione della Lepre italica (Lepus corsicanus de Winton, 1898): reintroduzione all’Isola d’Elba.
  • Calamai S. (2018) – Tesi di Laurea Magistrale in Conservazione ed evoluzione (LM – 06). Università degli Studi di Pisa – Dipartimento di Biologia. Monitoraggio della Lepre italica (Lepus corsicanus de Winton, 1898 nell’ambito del progetto di reintroduzione nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
  • Lari A. (2018) – Tesi di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali (LM – 86) – Università degli Studi di Pisa – Dipartimento di Scienze Veterinarie. Reintroduzione della Lepre italica (Lepus corsicanus) all’Isola d’Elba. Monitoraggio mediante Radiotracking (VHF) e impiego di radiocollari GPS. Due tecniche a confronto.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: